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A lezione di slow cooking con Cristina Scateni
La vita quotidiana è una continua lotta contro il tempo, dal mattino quando ci si sveglia, fino alla sera, quando si va a dormire. Si è sempre di corsa e bisogna essere precisi perché si hanno pochi margini per riuscire ad incastrare tutto ciò che va fatto. E se va bene, con questi ritmi, trovare 10 minuti per improntare un pranzo ed altri 10 per la cena, diventa quasi una necessità.
Contro il logorio della vita moderna (come diceva un vecchio spot anni ’70) ecco che arriva lo slow cooking, ovvero cucinare con lentezza per riappropriassi, in qualche modo, del proprio tempo. Tecniche di cottura antiche che sembrano nuovissime, che rendono le pietanze più buone, distendono i nervi e ci ricordano che, in fondo, prendersi un po’ di tempo per sé stessi non è un reato.
In questo suo primo lavoro, Cristina Scateni mette a fuoco due principali motivazioni per rilanciare questa pratica che ultimamente sta diventando un tendenza sempre più diffusa: la cura di sé ed il risultato culinario finale. Fare un passo indietro e riappropriarsi del proprio tempo deve essere un must per tutti, riscoprendo il gusto e l’appagamento che solo la cucina ed il cucinare posso dare. L’aspetto tecnico invece, riguarda proprio i cibi, che cucinati con lunghe e lente cotture risultano oggettivamente più buoni, più saporiti, più gustosi, morbidi e succulenti, senza dimenticare che lo slow cooking è anche praticità e risparmio.