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In Giappone è quel periodo dell’anno: hanami, una tempesta di fiori di ciliegio

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«Ogni primavera, un’ondata di fiori investe il Giappone. Parte dalle Okinawa e si riversa da un’isola all’altra fino al continente. Esplode a Capo Sata e si sposta verso nord, su e giù per le alture, fino alla punta estrema della lontana Hokkaido […]. Lo chiamano Sakura Zensen, il “Fronte dei Fiori di Ciliegio”» così si apre il secondo capitolo di Autostop con Buddha di Will Ferguson. In Giappone, l’arrivo della primavera coincide con l’hanami, l’usanza tutta nipponica di osservare la fioritura dei sakura, i fiori di ciliegio.

Il ciliegio è l’albero emblema del risveglio primaverile: la fioritura, che ha luogo tra la fine di marzo e l’inizio di aprile, coincide con il periodo di semina del riso. Un tempo i contadini lasciavano offerte di cibo e sakè ai kami (spiriti e numi del folklore giapponese) che abitavano le cortecce dei ciliegi per assicurarsi abbondanti raccolti. Tuttavia, fino alle fine dell’VII secolo il vero protagonista dell’hanami fu il fiore di pruno. Secondo alcuni l’usanza fu importata dalla Cina, che, all’epoca, sotto il dominio della dinastia Tang esercitava una forte influenza sul Giappone. Nella cultura cinese il pruno raffigurava la capacità di resistere alle avversità.

Fu merito dell’imperatore Saga (786-842) se il sakura soppiantò il fiore di pruno. L’imperatore nel giardino imperiale del palazzo di Kyoto fece estirpare un pruno per piantarvi al suo posto un ciliegio. Il piacere estetico di osservare questi minuti fiori rosa nacque quindi in seno all’ambiente aristocratico. Il costume si diffuse soprattutto fra i samurai che fecero del fiore il simbolo di una breve esistenza esposta al pericolo, come la loro, e il compendio delle virtù in loro possesso: semplicità, purezza e disposizione a morire con dignità e coraggio.
Nel periodo Edo (1603-1848) l’hanami si diffuse tra i ceti più bassi della popolazione per merito, in modo particolare, dello shogun Tokugawa Yoshimune che fece piantare ciliegi in varie zone di Edo – l’attuale Tokyo.

Il significato più profondo dell’hanami è legato alla caducità della vita e alla transitorietà delle cose. I fiori di ciliegio sbocciano all’improvviso e nel momento di massimo splendore cessano di esistere: così è la vita, un evento meraviglioso ma effimero e destinato a finire. L’hanami è associato anche alla rinascita e al rinnovamento. Il fiorire dei sakura e l’arrivo della primavera, per i giapponesi, scandiscono l’inizio dell’anno scolastico e fiscale.

L’hanami, ogni anno, è celebrato come una vera e propria festa, tanto che esistono delle previsioni meteo che illustrano minuziosamente lo sbocciare dei fiori di ciliegio. In questa occasione i giapponesi sono soliti ritrovarsi nei parchi dove, sotto le chiome dei ciliegi, degustano sakè, cantano, danzano e mangiano tipici dolcetti come gli hanami dango, gnocchi di riso di color bianco, verde e rosa infilati su uno stecco. Le celebrazioni si concludono alla sera, quando il buio della notte e i sakura vengono illuminati dai chochin, le caratteristiche lanterne di carta.

Lo splendore dell’hanami, in tempi recenti, ha valicato i confini del Giappone giungendo fino nel nostro Paese. A Roma è possibile ammirare i ciliegi in fiore nel laghetto del complesso EUR. Nel 1959 il primo ministro giapponese Nobusuke Kishi, in visita ufficiale in Italia, donò alla capitale più di duemila ciliegi giapponesi da fiore, molti dei quali furono piantati proprio nel parco dell’EUR, e, in onore del Paese donatore, una strada pedonale venne intitolata Passeggiata del Giappone.

Nella città di Milano si può osservare questo spettacolo alla Collina dei Ciliegi, un piccolo parco, nei pressi del quartiere Bicocca, costituto da una collinetta di venticinque metri ricavata dai detriti dei lavori di ristrutturazione del Pirelli HangarBicocca.

Chi invece vuole sfuggire dal caos cittadino può godere della pioggia di sakura a Vignola, cittadina in provincia di Modena celebre per la Ciliegia di Vignola IGP. Ogni anno si tiene la Festa dei Ciliegi in Fiore, una sagra paesana con stand enogastronomici, spettacoli di intrattenimento e giochi per i più piccoli dedicata alla fioritura di queste piante lungo la valle del Panaro.

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