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È tempo di arte e mostre: “Il latte dei sogni”, al via la Biennale di Venezia
Tra i numerosi eventi culturali e artistici che animano il nostro Paese e che, a ogni edizione, attira migliaia di visitatori vi è La Biennale di Venezia. Dopo lo stop del 2020 a causa della pandemia, la manifestazione è ripresa lo scorso anno con la 17. Mostra Internazionale di Architettura, mentre quest’anno ha luogo la 59. Esposizione Internazionale d’Arte, che termina il 27 novembre.
La storia di quello che può considerato come il più importante appuntamento artistico del Bel Paese ha inizio alla fine del XIX secolo, quando nel 1893 l’amministrazione comunale di Venezia deliberò l’istituzione di un’esposizione biennale artistica nazionale. Il 30 aprile 1895 venne inaugurata la prima edizione dell’Esposizione Internazionale d’Arte della città di Venezia, alla presenza dei regnanti Umberto I e Margherita di Savoia, nel palazzo Pro Arte – oggi Padiglione Centrale – ai Giardini di Castello.
Dal 1907, attorno al palazzo Pro Arte, iniziarono a sorgere alcuni padiglioni nazionali progettati da illustri architetti; il primo fu quello del Belgio. Dopo l’interruzione negli anni 1916-1918, a causa della Prima guerra mondiale, nel 1930, con un decreto-legge, La Biennale passò dal controllo del Comune di Venezia a quello dello Stato fascista e nacquero nuove manifestazioni che, ancora oggi, caratterizzano il lato multidisciplinare dell’evento: nel 1932 si tenne, ad esempio, la prima Mostra del Cinema.
Per via dello scoppio della Seconda guerra mondiale, l’ultima edizione dell’Esposizione d’Arte ebbe luogo nel 1942 per poi riprendere nel 1948, mentre l’anno seguente venne istituito il prestigioso Leone d’oro. In seguito alle contestazioni del 1968 fu abolito l’ufficio vendite, considerato strumento della mercificazione dell’arte, per abbracciare una visione più libera dell’arte, fruibile a tutti.
Nel 1980, la prima Mostra Internazionale di Architettura decretò l’apertura al pubblico dello spazio delle Corderie dell’Arsenale, mentre l’edizione del centenario, quella del 1995, fu affidata per la prima volta a un direttore artistico non italiano, il francese Jean Clair. Nel 2015, l’Esposizione Internazionale d’Arte, giunta alla cinquantesima edizione, registrò un afflusso record: i visitatori furono più di 501.000.
Nel corso delle cinquantanove edizioni, migliaia di artisti hanno avuto la possibilità di esporre le proprie opere, alcune delle quali oggetto di controversie. Se le prime Esposizioni Internazionali d’Arte della Biennale perseguivano la concezione neoclassica di museo, privilegiando artisti come Gustav Klimt, Auguste Rodin e John Singer Sargent, dal Secondo dopoguerra, invece, a predominare sono state le diverse correnti artistiche, ed ecco che hanno trovato spazio l’action painting di Paul Jackson Pollock, i “tagli” di Lucio Fontana, le installazioni di Ai Weiwei e i video di Cao Fei.
Emblematici, nella storia della Biennale, furono i casi di Pablo Picasso e Damien Hirst. Nel 1905 il segretario generale della manifestazione fece togliere un’opera dell’artista spagnolo poiché, a suo parere, avrebbe potuto scandalizzare i visitatori; Picasso riuscì a esporre i suoi lavori solo con una retrospettiva nel 1948. Hirst, nel 1993, presentò Mother and Child Divided, un’opera composta dalle carcasse di una vacca e di un vitello sezionate poste all’interno di teche in plexiglass; a causa della fuoriuscita di formalina, tossica ed estremamente infiammabile, le Corderie dell’Arsenale, dove la controversa installazione era ospitata, vennero chiuse per accertamenti sanitari.
La 59. Esposizione Internazionale d’Arte, dal titolo Il latte dei sogni, è curata dalla direttrice artistica Cecilia Alemani. La mostra, che prende il nome da un libro di favole di Leonora Carrington, si concentra attorno a tre macro aree tematiche: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi, la relazione tra gli individui e le tecnologie e i legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra. Tra i 213 artiste e artisti provenienti da cinquantotto nazioni, ventisei sono italiani e 1.433 le opere e gli oggetti esposti; oltre a ciò, cinque sono i Paesi presenti per la prima volta alla Biennale d’Arte: Repubblica del Camerun, Namibia, Nepal, Sultanato dell’Oman e Uganda. Alle esposizioni nei classici luoghi, ovvero Giardini e Arsenale, anche quest’anno vi saranno numerosi eventi collaterali dislocati nella città lagunare.