traveller
Arriva la primavera ed è tempo di gite fuori porta: la provincia di Brescia è green
La primavera è ufficialmente sbocciata e la provincia di Brescia, con la sua infinita varietà di paesaggi è pronta a regalare piacevoli e ritempranti giornate da trascorrere all’aria aperta. Che sia per una passeggiata al lago, tra le dolci colline della Franciacorta o nella verde pianura solcata dal fiume Oglio, questa è la stagione ideale per godersi il bel tempo.
LAGO DI GARDA
Caratterizzato da un clima mite e mediterraneo, il Lago di Garda è un’esplosione di fioriture. La sua vegetazione fatta da lussureggianti olivi, limoni e palme e il fascino della montagna e della natura dell’entroterra, creano una cornice perfetta per passare delle giornate in uno dei contesti paesaggistici più belli del nostro Paese.
Proprio sul Garda si affacciano alcuni dei paesaggi verdi più belli dell’intera provincia di Brescia, con quattro siti del circuito Grandi Giardini Italiani. A Gardone Riviera si trovano il Giardino Botanico André Heller e i giardini del Vittoriale degli Italiani.
Il primo è un insolito Eden creato per volontà dell’artista austriaco Andrè Heller: fra oltre 3.000 piante e fiori che ricreano diversi ambienti, giochi d’acqua e laghetti di ninfee collegati tra loro da un intreccio di sentieri, sono collocate opere di grandi artisti.
Il parco del Vittoriale degli Italiani è, invece, uno straordinario intreccio di giardini ed edifici, che fu la dimora di Gabriele D’Annunzio.
Rientrano nel circuito dei Grandi Giardini Italiani anche l’isola del Garda e la rocca di Lonato, abbracciata da un grande parco, straordinario esempio di bosco ceduo con olivi, vigne e specie spontanee e scenografici pendii erbosi.
Appartenenti a un patrimonio storico e culturale di grande valore, le limonaie dell’Alto Garda costituiscono motivo di una o più escursioni di primavera in riva al lago. Concentrate soprattutto nella zona che va da Toscolano Maderno a Limone, testimoniano un’attività che nel passato aveva rivestito un ruolo importante per l’economia del Garda, che dal 1700 esportava i suoi limoni in tutta Europa. Tipica la loro struttura, con pilastri di formati da pietre sovrapposte e circondate su tre lati da alte mura di pietra e aperte sul quarto verso il lago. Tra quelle visitabili, le limonaie del castel e di villa Borghi a Limone, La Malora a Gargnano e Pra dela fam a Tignale, la più grande del Garda.
FRANCIACORTA
Colline, vigneti e molto di più: la Franciacorta è la meta perfetta per una giornata tra verde, storia, cultura e cantine eccellenti dove degustare i prodotti tipici del territorio.
A partire dal primo weekend di maggio, tutti i fine settimana riapre al pubblico lo storico roseto dell’antico castello Quistini a Rovato. Tra le mura secolari è possibile ammirare una collezione unica di rose di ogni colore, profumo e specie. Le visite guidate sono impreziosite da racconti sulla storia e sui segreti di questo tesoro botanico.
Nella cornice delle colline di Franciacorta la mostra-mercato Franciacorta in Fiore di rose ed erbacee perenni nell’antico borgo di Bornato (Cazzago San Martino) è diventata un appuntamento primaverile imperdibile. Quella in calendario dal 17 al 19 maggio è la 25a edizione, il cui tema è Fiori e api, essenza di vita e dolcezza infinita. A corollario della manifestazione vi saranno anche spettacoli, mostre, laboratori, visite guidate, menu a tema e il Palio della Rosa che accompagnerà gli ospiti in un viaggio indietro nel tempo, coinvolgendoli in giochi e sfide.
La Franciacorta nasconde piccoli tesori per una giornata a caccia di natura e storia, come il giardino della casa museo Zani a Cellatica punteggiato di antiche sculture, il Parco delle sculture di Franciacorta a Erbusco, il roseto di castello Quistini a Rovato e l’orto botanico delle conifere a Ome, un’oasi di pace dove si possono ammirare più di ottanta specie di conifere provenienti da tutto il mondo.
Franciacorta in Fiore.
LAGO D’ISEO E VALLE CAMONICA
Dove il Lago d’Iseo incontra la Franciacorta, la magnifica riserva naturale delle torbiere del Sebino è un luogo magico dove l’incontro tra acqua e terra dà vita a una zona di grande interesse naturalistico. Habitat naturale per svariate popolazioni di uccelli, è attrezzata per il praticare il birdwatching e per osservare, da maggio a settembre, la fioritura delle ninfee. Poco distante, a Paratico, sono da scoprire il parco dei taxodi (un ambiente ad altissima biodiversità che dà riparo a splendidi esemplari di aironi cenerini, le cui passerelle si snodano tra oltre 200 alberi acquatici) e il parco delle erbe danzanti. Risalendo dal lago alla Valle Camonica, a Paisco Loveno, nella laterale Valle Allione, il giardino botanico Alpino Vivione è un’area di divulgazione scientifica con oltre 400 specie tipiche delle Orobie orientali, una xiloteca (raccolta di legni) e un’aula didattica arricchita da oggetti curiosi sul mondo degli insetti e dei minerali. Esteso su oltre 900 m², è suddiviso in sedici settori corrispondenti ad altrettanti habitat, dal fondovalle fino ad arrivare alla flora dei ghiaioni e delle vallette nivali.
BASSA BRESCIANA
Con i suoi panorami aperti, punteggiati di castelli ben conservati e da antichi borghi, la Bassa Bresciana si offre alla primavera come luogo i cui immergersi per un’escursione all’insegna del relax. Da non farsi sfuggire, il parco Angelo e Lina Nocivelli a Verolanuova con i suoi coreografici giochi d’acqua, l’area attorno al castello Bonoris a Montichiari con tre ettari di parco all’inglese e l’armonioso giardino pensile “segreto” con vista, l’imponente castello di Padernello circondato dalle acque e il vicino ponte San Vigilio di Giuliano Mauri, un’installazione artistica di grande suggestione per una coinvolgente esperienza olistica a stretto contatto con la natura.
BRESCIA, URBAN GREEN
Nel cuore della città, il colle Cidneo, dove si erge il castello con i suoi giardini, è un vero polmone verde, solcato da un intreccio di sentieri e percorsi sterrati che scendono fino a incontrarsi con i caratteristici vicoli che in pochi minuti portano al centro storico.
Qui si trova anche il giardino botanico della Montagnola, piacevole itinerario naturalistico esteso sul lato nord del colle. Composto da prati, zone boscate, zone umide e pietraie, corsi d’acqua, aree di giardino ornamentale e pinete, il giardino preserva il ricordo del vecchio parco chiuso negli anni Novanta. Sempre sulle pendici del colle si inerpicano i filari del vigneto urbano del Pusterla che è il più esteso vigneto cittadino d’Europa.
Tra i gioielli verdi nelle vicinanze della città troviamo il parco secolare di villa Mazzucchelli di Mazzano. Ultimato a fine Settecento e aperto per la prima volta al pubblico nel 2013, il parco ha un impianto tipico all’italiana per un totale di 60.000 m². Fra le curiosità un cedro del Libano di oltre 260 anni e l’esposizione di antichi attrezzi agricoli.
traveller
A Bolzano si accendono le luci del Natale: torna la magia dei mercatini
L’attesa è ormai finita: la città di Bolzano è pronta a portare per le sue vie la magia con uno degli eventi più attesi dell’anno, il Christkindlmarkt, il tradizionale mercatino di Natale. ll 28 novembre l’appuntamento è in piazza Walther per assistere all’accensione delle oltre 1.300 luci del grande Albero dei Desideri decorato, anche quest’anno, con gli addobbi che riproducono le opere realizzate dai bambini e ragazzi in cura presso gli ospedali durante i laboratori di ceramico-terapia offerti da Fondazione Lene Thun.
Passeggiare per le vie del centro, tra le bancarelle, è un vero incanto. Un momento di gioia che coinvolge tutta la città e offre un’esperienza indimenticabile, tra i profumi di spezie, dolci e vin brûlé, la magia delle luci, i canti natalizi che risuonano nelle strade e le fantasiose decorazioni.
Gli chalet di legno offrono, come da tradizione, artigianato artistico e delizie gastronomiche, tra cui speck e salumi dell’Alto Adige, frittelle, succo di mela e strudel. Tornano anche per questa edizione la Wine Lounge, con una selezione di vini autoctoni e di spumanti tipici dell’Alto Adige, e lo stand dedicato a grappa e distillati; mentre piazza del Grano ospiterà il consueto mercatino solidale.
Crediti: Fiorentino
Il mercatino di Natale di Bolzano è sinonimo di rispetto per l’ambiente e cura per la natura. I mercatini dell’Alto Adige impiegano prodotti regionali e a basso impatto ambientale, garantiscono una gestione efficace dei rifiuti e una mobilità sostenibile. Per questo, l’invito è quello di raggiungere il mercatino in treno. Inoltre, gli stand gastronomici proporranno cibi e bevande stagionali, regionali, vegetariani e con ingredienti biologici e solo acqua in vetro, evitando bevande in lattina o bottiglie di plastica.
Anche quest’anno quello di Bolzano sarà un mercatino diffuso, che toccherà diversi luoghi della città con un calendario ricco di eventi.
La bellissima sala del Circolo Cittadino ospiterà la nona edizione di Un Natale di Libri, la passerella culturale che vedrà, ogni venerdì e sabato dal 29 novembre al 14 dicembre, scrittori di fama, come Paola Barbato, Vittorio Emanuele Parsi, Mariapia Veladiano, presentare i loro ultimi best-seller.
L’Avvento a Bolzano non può certo fare a meno della musica: oltre alle bande folcloristiche e ai cori cittadini, più di 130 concerti animeranno le vie del centro storico. Ogni fine settimana in piazza Walther si terranno concerti di musica tradizionale, mentre il sabato pomeriggio le bande cittadine suoneranno dal balcone del Palazzo Mercatile.
Anche l’arte contemporanea trova spazio nel programma natalizio di “Bolzano Città degli Angeli” con il consueto progetto Angelus Loci, curato e coordinato dallo studio di comunicazione franzLAB: in quattro luoghi della città troveranno posto altrettante originali installazioni site specific realizzate da artisti locali, ognuno dei quali ha scelto materiali e forme diverse per rappresentare il suo “angelo del luogo”.
Crediti: Alex Filz
Il mercatino è un luogo di meraviglie per i più piccoli. In piazza Walther i bambini potranno scegliere tra un divertente giro sulla giostra in sella a un cavallo o sul trenino elettrico; in piazza Municipio il teatro dei burattini e la pista di pattinaggio su ghiaccio; nel Parco dei Cappuccini letture di Natale e tanti laboratori per imparare a creare con le proprie mani piccoli angeli natalizi da portare a casa.
Non solo: il 6 dicembre san Nicolò, il santo protettore dei bambini, farà visita al mercatino di Natale, mentre l’8 dicembre sarà il turno degli spaventosi krampus, che faranno rivivere una delle tradizioni più antiche dell’Alto Adige.
traveller
Tra arte, cultura e cibo: ecco come ho trascorso una settimana a Copenaghen
Ogni anno si ripete sempre la stessa storia. Arriva il caldo insopportabile e per riuscire a sopravvive sono “costretto” a trascorrere qualche giorno a latitudini più alte, in cerca di un po’ di refrigerio.
Per sfuggire all’afa degli ultimi giorni di luglio, mi sono spinto fino in Danimarca, a Copenaghen, per la precisione. Quei dieci gradi in meno rispetto all’Italia sono stati una boccata d’aria fresca – così fresca che al terzo giorno avevo già mal di gola, raffreddore e tosse. Ma questo lieve malessere non mi ha di certo fermato nell’esplorare una delle città più affascinanti del Nord Europa, dove la vita scorrere con un ritmo lento.
Di luoghi da visitare, a Copenaghen, ce ne sono moltissimi e, con l’accompagnamento delle mie foto, voglio portarvi alla loro scoperta.
Tra castelli e palazzi
Due sono le residenze storiche più conosciute della capitale danese: il castello di Rosenborg e il palazzo di Amalienborg.
Circondato da un impeccabile giardino, il castello di Rosenborg, edificato nel 1606, fu utilizzato come residenza reale fino al 1710, anno in cui il re Federico IV scelse di fissare la residenza estiva in un palazzo più moderno. Da quel momento, Rosenborg accolse la collezione dei Gioielli della Corona Danese e altri oggetti di valore, esposti in sale rimaste perfettamente intatte dal XVIII secolo.
Infatti, proprio i Gioielli della Corona, con la loro magnifica opulenza, sono l’attrazione principale del castello. Ma altrettanto spettacolari sono le sale interne, riccamente decorate e arredate, che permettono di rivivere ben quattrocento anni di storia danese.
Costruito verso la fine del 1600, il palazzo di Amalienborg è, dal 1794, la residenza principale della famiglia reale danese. Il complesso è costituito da quattro palazzi principali, in stile rococò, disposti attorno a un cortile ottagonale; al cui centro si erge una monumentale statua equestre di Federico V.
Sfortunatamente solo due dei quattro palazzi sono aperti al pubblico. Al loro interno è possibile ammirare la sala del trono, alcuni appartamenti reali, sale da ballo e diversi studi. Inoltre, con un pizzico di fortuna, recandosi all’esterno del complesso a mezzogiorno in punto è possibile assistere al cambio della guardia.
Perdersi tra le vie di Copenaghen
Che sia in bici – come fanno i local – o a piedi, una passeggiata per Copenaghen, per i suoi canali e per i quartieri più tipici è d’obbligo.
Da non perdere, sebbene sia sempre affollato di turisti, è il canale Nyhavn, simbolo della città assieme alla statua della Sirenetta. Con le caratteristiche case colorate disposte in fila che si riflettono nell’acqua, il canale altro non è che l’antico porto della città. Scavato nel XVII secolo, serviva, infatti, come principale via d’accesso al mare. Oltre ai vari ristoranti presenti – forse un po’ troppo turistici –, Nyhvan è anche il punto di partenza di diversi percorsi fluviali che portano a scoprire i canali della città.
Christiania è un quartiere dalla storia controversa, ma tappa fondamentale per chi si reca a Copenaghen. Una zona militare abbandonata del quartiere venne occupata nel 1971 e proclamata città libera, ovvero un’area non soggetta a tasse e guidata da una legislazione interna, dove, ad esempio, era consentito il consumo di droghe. Oggigiorno, tra baracche, case, murales colorati e sculture all’aperto, sono sorti numerosi bar, ristoranti e caffetterie.
Arte a più non posso
Per chi come me ama passeggiare tra le sale dei musei, a Copenaghen vi è l’imbarazzo della scelta.
Copenhagen Contemporary – forse il mio preferito – è un immenso museo d’arte contemporanea situato all’interno di un vecchio magazzino distribuito su settemila metri quadrati. Qui le opere d’arte si intrecciano con lo stile industrial dell’edificio, rendendo l’esperienza ancora più suggestiva. Se avete occasione di andare, non perdete l’installazione immersiva Aftershock di James Turrell: un tempio di colore bianco, a cui può accedere solo una decina di persone alla volta, dove l’alternarsi di luci colorate crea un senso di smarrimento e perdita dei confini sensoriali.
Se invece amate l’arte antica e moderna, la galleria Ny Carlsberg Glyptotek è la vostra mecca. Il museo racconta attraverso le opere esposte oltre seimila anni di civilizzazione: busti greci e romani, statuette egizie, opere di Auguste Rodin, una collezione di dipinti di Paul Gauguin e una rarissima collezione di sculture di Edgar Degas.
Bakery e ristoranti non mancano
Forse, lo scopo principale di questo mio viaggio era provare quei meravigliosi ristoranti e quelle incantevoli bakery che Instagram mi proponeva tra i reel.
Partendo dalla colazione, la migliore, a mio avviso, è quella che ho fatto da Lille Bakery – a pochi passi dal Copenhagen Contemporary – con un soffice berliner ricoperto di zucchero e cannella e un trancio di pizza con cipolla, olive e acciughe da far invidia alle migliori pizzerie nostrane.
Se, invece, volete iniziare la giornata con un buon croissant, il mio consiglio è Andersen & Maillard: una bakery dallo stile contemporaneo dove sfornano brioche e croissant di ogni tipo, dalla sfogliatura leggera e friabile.
Piatto tipico danese è lo smørrebrød: una semplice fetta di pane di segale imburrata e condita con ciò che si desidera, dalla carne al pesce, dai funghi alle verdure. I migliori smørrebrød della città si possono assaggiare da Selma, un ristorante dall’ambiente minimal ma dai prezzi un po’ elevati, oppure da Aamanns Genbo, un locale dall’atmosfera raffinata situato nella zona residenziale di Carlsberg.
Per una cena internazionale, invece, vi consiglio Hidden Dimsum: pochi posti a sedere, mise en place essenziale, ma piatti della cucina cinese da favola. Oltre alla vasta scelta di ravioli, con i ripieni più disparati, non si possono non ordinare i toast di gamberi e l’anatra arrosto, con quella pelle così croccante…
Ultimi due indirizzi, a prezzi tutto sommato abbordabili per chi desidera sperimentare la cucina scandinava contemporanea: Vækst e Gaarden & Gaden. In entrambi i locali è possibile optare per un menu degustazione, di tre portate nel primo e di sei nel secondo, composti da piatti che seguono la stagionalità dei prodotti e da cui emerge la passione degli chef per il loro lavoro.
traveller
Lisbona da veri local: come vivere al meglio la capitale del Portogallo
Lisbona, la capitale del Portogallo, è per noi italiani una delle mete turistiche più frequentate durante il periodo estivo, complici il bel tempo, la buona cucina, le numerose attrazioni da visitare e, anche, i prezzi contenuti.
Quando si è in viaggio, nulla è più piacevole dell’immergersi completamente nell’atmosfera del luogo che si visita, abbandonando i classici panni del turista e indossando, al loro posto, quelli dei locali, così da scoprire angoli inediti, autentici e conosciuti solo dalla gente del posto.
E noi vogliamo portarvi a conoscere alcuni di questi posti della città bagnata dal fiume Tago.
A caccia di occasioni nei mercati
Per chi ama perdersi tra le bancarelle, il mercato dei ladri, meglio conosciuto come Feira da Ladra, è una tappa assolutamente da non mancare. Questo storico mercato cittadino, situato tra i quartieri di Graça e Alfama, si tiene ogni martedì e sabato e qui si possono scovare oggetti di ogni genere: creazioni fatte a mano, dipinti e tappeti, articoli elettronici, libri e molto altro ancora. Il nome di questo mercato non può trarvi in inganno: un tempo era un luogo in cui avveniva la compravendita di merce rubata, ma oggi è il posto perfetto per trovare articoli bizzarri e unici.
Se ami la natura
Una tappa obbligata quando si visita una città è l’orto botanico, e quello di Lisbona merita di essere esplorato. L’Estufa Fria, situato nel Parque Eduardo VII, è un’oasi di verde e pace, per ritemprarsi dal caldo della città. Il nome significa “serra fredda”, e deriva dall’assenza di riscaldamento al suo interno. Il complesso comprende tre serre: una fredda, una calda e una dolce, quest’ultima dedicata a cactus e piante succulente.
Un giro in tram
Estrela è uno dei quartieri più antichi di Lisbona, comodamente raggiungibile con l’ormai iconico tram 28, che attraversa le più tipiche vie della città. Il quartiere racchiude dei bellissimi giardini, dove è d’obbligo fare lunghe passeggiate tra statue e fontane. Inoltre, è possibile visitare la meravigliosa basilica in stile neoclassico e salire fin sulla cupola per ammirare uno stupendo panorama sulla città.
Una crociera al tramonto
Lisbona al tramonto assume un aspetto a dir poco magico, soprattutto se la si ammira in tutta la sua bellezza dalle acque del fiume Tago. Per averne la prova, basta partecipare a una crociera durante l’imbrunire, e resterete ammaliati dalla bellezza della capitale. Dal fiume avrete una visione inedita della città e dei suoi quartieri, e sarete testimoni delle incantevoli sfumature di colore citate da Pessoa che avvolgono la città al calar della sera.
Designer e creativi cercansi
Le anime più creative e in cerca di novità, non posso saltare una visita al MUDE, il museo del design e della moda, che recentemente ha riaperto i battenti. Il museo si trova nel cuore del centro storico, a pochi passi dall’arco di Rua Augusta e dal Terreiro do Paço.
A Lisbona, poi, non si può non visitare Marvila, un vecchio quartiere industriale che è stato riconvertito in un centro culturale e ricreativo. Per le sue vie si possono ancora ammirare le facciate delle vecchie fabbriche, che si sposano con i più moderni arredi urbani. Da non perdere sono 8 Marvila, un enorme centro culturale di 22.000 metri quadrati, e il Marvila Art District, un affascinante palazzo in cui dimorano artisti che espongono le proprie opere.
Tra il pesce in scatola
Il Portogallo è conosciuto, a livello gastronomico, per il pesce in conserva, e in Rua dos Bacalhoeiros si trova la curiosa Conserveira de Lisboa, un delizioso negozio con scaffali pieni di scatolette di pesce di ogni tipo. Mentre gironzolerete per il negozio, rapiti dall’artigianalità lisbonese, i titolari vi spiegheranno le tecniche di conserva che si tramandano da secoli e che tuttora vengono utilizzate nella preparazione del pesce in scatola.
Lisbona golosa
Per pranzo, il Mercado de Campo de Ourique è una tappa obbligata. Questo storico mercato coperto, inaugurato negli anni Trenta, offre frutta e verdura fresca, insieme a ristoranti e bar alla moda, per immergersi nella vita locale, lontano dalle folle turistiche. Proprio qui si trova una fermata del tram 28, quindi quale occasione migliore per visitarlo?
Se, invece, avete voglia di sorseggiare un buon caffè, magari accompagnato da una sfiziosa brioche, dram’tico è una tappa obbligata. Dram’tico è uno dei bar più in voga della città – e di Instagram –, dallo stile lineare e contemporaneo, dove la coda per raggiungere il piccolo bancone vale il tempo di attesa.
Dopo una giornata di esplorazioni, non c’è niente di meglio che concludere con una cena tradizionale. I tascas, piccoli ristoranti tradizionali spesso a conduzione familiare, sono il cuore pulsante della vita gastronomica e culturale della capitale. Qui si possono assaggiare specialità tipiche come il baccalà alla brasa e il cozido à portuguesa, accompagnati da un bicchiere di vinho verde.
-
foodporn11 anni fa
Chef sexsymbol: siamo tutte foodie groupie
-
food11 anni fa
Chiara Maci: chi la ferma una blogger così?
-
foodporn11 anni fa
Quali i confini tra amore e appetito?
-
design4 anni fa
Dare profondità ai piccoli ambienti? Ecco la carta da parati giusta
-
food11 anni fa
Un super uovo che nasce dal… latte di capra
-
food11 anni fa
Lo Spiedo: una tradizione tutta bresciana
-
primopiano8 anni fa
La Dolomitica: il pic nic d’alta quota più stellato d’Italia
-
traveller11 anni fa
L’estate lunga di Livigno tra sport e i sapori della Valtellina